Monitoraggio strutturale di ponti ferroviari: collaborazione tra DMECC e RFI
Il monitoraggio strutturale rappresenta un fattore chiave nei sistemi di gestione delle infrastrutture in termini di sicurezza e affidabilità, e assume una valenza ulteriore quando le opere prese in considerazione rivestono un ruolo di primo piano nei sistemi di trasporto di persone e merci. Si tratta infatti di strutture che impattano in modo profondo sulle attività economiche (ma anche sulle dinamiche sociali e più in generale sulla valenza complessiva) del territorio nel quale sono inserite: è questo il caso, in particolare, delle infrastrutture ferroviarie, che rappresentano uno dei principali vettori per il trasporto nazionale e internazionale.
La ricerca che il Dipartimento di Meccanica e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale stanno attualmente portando avanti per Rete Ferroviaria Italiana si inserisce in questo contesto, con l’obiettivo di realizzare lo studio e la messa in opera di tre differenti sistemi di monitoraggio strutturale, applicati a tre diverse tipologie di ponte. Il progetto, coordinato da Marco Belloli, docente presso il Dipartimento di Meccanica, prevede la creazione di prototipi che servano da benchmark per la progettazione e realizzazione di sistemi di monitoraggio e per definire la loro interazione con i gemelli digitali dei manufatti, in modalità compatibili con le architetture e i protocolli di telecomunicazione propri del committente.
In accordo con RFI sono stati selezionati tre ponti appartenenti alla DT di Venezia come dimostratori paradigmatici, perché ben rappresentativi delle diverse tipologie di manufatto che fanno parte del patrimonio del committente:
- Figura 1 - Ponte di Livenza, travata metallica
- Figura 2 - Ponte della Priula, ad arco in cls
- Figura 3 - Ponte di Piave, ad impalcato in c.a.