Polisocial Award 2020: la ricerca tra “Vulnerabilità e Innovazione” nell’era PostCovid19
“Vulnerabilità e Innovazione” è il tema selezionato per l’edizione Polisocial Award 2020. La scelta deriva dalla nuova condizione di vulnerabilità estrema, individuale e sociale, che è andata diffondendosi su scale e in contesti differenti con il dilagare della pandemia di COVID-19. Sono 4 i progetti che hanno passato la prima selezione in cui il Dipartimento di Meccanica è coinvolto attivamente. Gli ambiti di ricerca nei quali i progetti si sviluppano spaziano dalla mobilità al settore medicale, toccando temi di particolare attualità legati all’insufficienza respiratoria dovuta all’emergenza sanitaria e alla maternità in contesti rurali.
MAAC (Mobility-as-a-Community), coordinato dal Prof. Pierluigi Coppola di DMEC è un progetto orientato a migliorare l’accessibilità ai servizi di trasporto e di welfare locale, in territori fragili e per segmenti di popolazione vulnerabili. In particolare, l’obiettivo di MAAC è sviluppare un modello di progettazione integrata trasporti-territorio per valorizzare la gestione e coproduzione di servizi di mobilità all’interno di una comunità, facilitando la sharing mobility, l’integrazione di servizi di trasporto esistenti (postale, e-commerce delivery, scolastici), l’accesso alle reti digitali, ma anche per creare opportunità di aggregazione di servizi di welfare locale in “Hub” e per ripensare la mobilità sistematica, attraverso forme di lavoro/studio a distanza. La sfida che si propone in questo progetto è ripensare la scala di queste iniziative in contesti a domanda debole proponendo, da una parte, di integrare i servizi di mobilità su base collettiva (pubblici e privati) e facilitarne l’utilizzo e l’organizzazione attraverso sistemi digitali, così da poter essere anche co-prodotti; dall’altra parte, di integrare la progettazione di tali servizi con azioni nel territorio volte a individuare luoghi con una buona accessibilità pubblica e cablati, da destinare a spazi per l’offerta di servizi locali (Hub per cure mediche, co-working e smart-learning).
Coordinato dal Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria, MakingMEV propone la realizzazione pratica di un Ventilatore Meccanico multiplo di Emergenza (MEV) che permetta di ventilare contemporaneamente oltre 10 pazienti con insufficienza respiratoria che richiedano intubazione endotracheale, qualora, per esempio, non vi sia immediata disponibilità di posti letto in terapia intensiva (TI). In particolare il contributo del Prof. Roberto Viganò di DMEC è relativo alla progettazione del sistema meccanico adottato per garantire la stabilizzazione della pressione di esercizio all’interno dell’impianto di ventilazione. Il progetto nasce durante il periodo di lockdown, dovuto al COVID-19, da una collaborazione congiunta tra il Policlinico e il Policlinico di Milano Per maggiori informazioni visita il sito.
BAMBI (Balloon Against Maternal Bleeding) coordinato dalla prof.ssa Maria Laura Costantino del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”, e si propone di sviluppare un dispositivo biomedicale a basso costo che consenta un contrasto efficace ed immediato all’emorragia post-partum soprattutto nei paesi in via di sviluppo, nei quali la mortalità a seguito di questo evento raggiunge il 99%. L’obiettivo è quello di ottenere un dispositivo efficace, sicuro e in grado di essere utilizzato da personale sanitario anche in strutture di emergenza quali ospedali da campo. In questo modo si potrebbe limitare la necessità di accesso in ospedale della madre evitando di esporla ad ulteriori rischi nei periodi di pandemia e nei casi in cui tale accesso fosse impossibilitato o richiedesse troppo tempo. In particolare, il contributo della Prof.ssa Serena Graziosi di DMEC è quello di fornire supporto all’ingegnerizzazione del dispositivo, dalla fase di creazione del modello digitale alla sua fabbricazione.
SAFER, è invece un progetto coordinato dal Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria finalizzato allo sviluppo di tecnologie innovative per il trattamento dell'ipossiemia in situazioni d’emergenza, soprattutto nei Paesi a Basso e Medio Reddito, dove un accesso alle cure respiratorie è spesso difficoltoso. L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare e realizzare il prototipo di un sistema in grado di aiutare i pazienti con malattie respiratorie di moderata gravità, risparmiando così le costose e spesso scarse risorse delle Unità di Terapia Intensiva. Il gruppo del DMEC, composto dal Prof. Simone Cinquemani e dall'Ing. Francesco Rosa, progetterà il dispositivo, integrando i sottosistemi che saranno individuati e definiti in collaborazione con gli altri membri del gruppo di lavoro, ottimizzando l'efficienza della compressione dell'aria e rendendo il dispositivo robusto ed in grado di operare anche in condizioni ambientali non ideali. Inoltre, sarà anche esplorata la possibilità di produrre parti di ricambio tramite tecnologie additive, una possibilità che potrebbe facilitare l'adozione del dispositivo proposto in Paesi a Basso e Medio Reddito.