Una nuova generazione di esoscheletri: AGADE diventa Startup
A partire da Aprile 2020 AGADE - Anti-Gravity Active Device for Exoskeleton - diventerà a tutti gli effetti una startup capitalizzata presso il PoliHub, l’incubatore di impresa del Politecnico di Milano, con l’obiettivo di posizionarsi tra le aziende italiane di riferimento per la progettazione di una nuova generazione di esoscheletri per la prevenzione infortuni in ambito logistico e industriale. AGADE nasce da una collaborazione tra MeccPolimi e il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) sulla progettazione di esoscheletri biomedicali ultraleggeri. Nel 2018 all’idea è stato conferito un grant per lo sviluppo tecnologico di 30.000 € come vincitore della competizione Switch2Product, nato dalla collaborazione tra il PoliHub e Deloitte. Nel 2019 AGADE è stata finalista di StartCup Lombardia e Startup4Godd di Deutsche Back, chiudendo l’anno con la vittoria di un secondo grant da 50.000 € assegnato dalla famiglia Manfredi.
Gli esoscheletri non sono altro che robot indossabili, progettati per aiutare l’utente in attività faticose o di riabilitazione. Data la loro natura, leggerezza e intelligenza sono requisiti fondamentali. AGADE è una tecnologia patent-pending e rappresenta un motore innovativo per esoscheletro, progettato per ridurre il consumo energetico di 9 volte rispetto ai più performanti attuatori presenti ad oggi. Ciò permette di ridurre in peso e dimensioni il pacco batteria da montare. AGADE fa uso, inoltre, di logiche di controllo avanzate, atte a mondificare automaticamente la risposta dell’attuatore in base all’attività svolta e l’utente.
AGADE è nato da una tesi magistrale presso MeccPolimi, sotto la supervisione del Prof. Francesco Braghin e della prof.ssa Alessandra Pedrocchi del DEIB, e ha raggiunto il livello di prototipo funzionate (TRL4) all’interno dei laboratori del Dipartimento di Meccanica. Al momento il team di AGADE vanta tre ingegneri meccanici: il dottore di ricerca Lorenzo Aquilante e gli ingg. Daniele Ramirez e Mattia Tabaglio, e due ingegneri biomedici: la ricercatrice post-doc Marta Gandolla e il dottorando Stefano Dalla Gasperina.